“THINKING OUTSIDE THE BOX”: IL PROGETTO DELLE DONNE NISSÀ PER DARE (LIBERA) VOCE ALL’EMANCIPAZIONE FEMMINILE
Chi l’ha detto che il bikini renda la donna più libera del burkini? E chi l’ha detto che le donne occidentali si sentano più libere di tante altre? “Thinking outside the box”, ovvero pensare fuori dagli schemi: questo il progetto elaborato dall’associazione Donne Nissà di Bolzano, uno dei 12 percorsi selezionati dalla Piattaforma delle Resistenze contemporanee 2017. Il progetto entrerà nel vivo a metà febbraio con un laboratorio di ceramica e si concluderà con video-interviste a 10 donne italiane e straniere.
Fatti di cronaca e speculazioni politiche hanno reso il tema dell’emancipazione delle donne immigrate più che mai attuale. Thinking outside the box: voci libere sull’emancipazione nasce dal bisogno di dare risposte a diversi interrogativi: quando una donna è emancipata? Il modello occidentale di emancipazione è applicabile a ogni contesto, ad ogni donna? Si tratta di un percorso “divergente”, “libera-mente” che consentirà a 10 donne, autoctone e straniere, di esprimere e concretizzare pensieri liberi sul proprio essere femminile.
“Nella prima fase – spiega Leila Grasselli dell’associazione bolzanina Donne Nissà, portavoce del gruppo di lavoro comprendente anche Hilary Rizzolli, Cecilia Munoz e Antonina Marasca – abbiamo lavorato sulla programmazione del laboratorio di ceramica e della video-intervista che sottoporremo alle 10 ragazze, 5 altoatesine e 5 straniere, coinvolte nel percorso. Per il laboratorio di ceramica ci avvarremo della docenza di Alice Leoni dell’associazione Kiln di Levico, partner di progetto. Le partecipanti, di età compresa tra 18 e 30 anni, realizzeranno tre piastrelle a testa che poi confluiranno in un collage. Poi passeremo alle interviste: si tratta di dieci domande rivolte contemporaneamente a due donne che vogliono far emergere la propria visione dell’essere donna, libera da pregiudizi e stereotipi. Non è detto infatti che indossare il burkini piuttosto che il bikini sia limitante per una donna, così come non è detto che i canoni della bellezza occidentale siano i migliori per una donna”.
Gli incontri del laboratorio di ceramica si svolgeranno sempre di sabato pomeriggio, dalle 14.30 alle 16.30, in queste giornate: 18 e 25 febbraio, 4, 11 e 18 marzo. I video con le interviste alle ragazze saranno effettuati dalla cooperativa sociale Ethical Software di Bolzano: “Il materiale filmato – spiega Grasselli – confluirà in un film che sarà proiettato a settembre nel corso di una serata aperta al pubblico con la partecipazione dell’antropologa Dorothy Zinn, docente nella Facoltà di Scienze della Formazione della LUB, altro partner di progetto”.
THINKING OUTSIDE THE BOX: VOCI LIBERE SULL’EMANCIPAZIONE
CAPOFILA DEL PROGETTO. L’associazione Donne Nissà (NISSA in arabo significa donne) nasce nel 1995 da un gruppo di donne straniere e italiane a seguito dell’aumento di donne straniere residenti in Alto Adige e alla conseguente necessità di creare una rete di accoglienza e uno spazio di ritrovo. Nissà è diventata nel corso degli anni un osservatorio sulla condizione della donna immigrata, sviluppando progetti nati dai bisogni e proponendo un’articolata serie di servizi.