Numeri da record per la seconda edizione trentina del Festival delle Resistenze Contemporanee: se l’anno scorso in piazza Cesare Battisti almeno duemila persone avevano assistito al ricco programma proposto dal collaudato contenitore culturale e sociale, quest’anno la stima di visitatori transitati nelle tre giornate di Festival si attesta attorno alle 4.000 presenze. Ecco un primo bilancio, positivo anche sotto altri punti di vista.
 
Il clou, era prevedibile, è stato raggiunto nella seconda delle tre giornate con l’arrivo in piazza Battisti di Enrico Mentana. Tendone ovviamente strapieno ma anche all’esterno, sui tre lati aperti, la gente debordava. Tantissima gente anche per gli altri due eventi serali – gli alpinisti Nives Meroi e Romano Benet e lo scrittore Francesco Piccolo – e, nota molto positiva, anche per gli appuntamenti pomeridiani (in particolare quelli con Francesco Vidotto, Lercio e Gabriele Del Grande) e per quelli mattutini. Trento insomma ha risposto ancora una volta presente, dimostrando di gradire l’ampio progetto culturale proposto dalle due province autonome.

L’ORGANIZZAZIONE. “Anche quest'anno – dicono gli organizzatori – possiamo essere molto soddisfatti dei risultati ottenuti in occasione della terza edizione del Festival a Trento. A parlare non sono solo i numeri, che testimoniano tra le altre cose un'affluenza in aumento con quasi 4000 presenze nelle tre giornate. A credere nel progetto e a manifestare grande apprezzamento sono stati infatti anche i tanti ospiti e relatori invitati sotto il tendone per raccontare la loro personale forma di resistenza contemporanea. Da Del Grande arrivato solo per noi direttamente da Atene e Veronique Loute da Bruxelles, da Vidotto che ha voluto credere nell'autenticità del format per raccontare la sua ultima fatica letteraria fino a  Meroi e Benet, che tra un Ottomila e l'altro hanno gradito tornare a Trento e confrontarsi con il pubblico del festival. È stata un'edizione apprezzata da grandi e piccoli, con un tendone sempre affollato e una piazza che dalle 9 alle 23 non smetteva mai di essere viva e impegnata a confrontarsi su temi importanti, a riempire di contenuto parole grandi come memoria e cittadinanza attiva, a preferire una piazza e una giacca al divano e alla tv. Un ultimo apprezzamento va ai giovani, sempre attenti e vogliosi di ascoltare e mettersi in discussione, che hanno reso questa edizione ancora più riuscita”.

L’ISTITUZIONE. Soddisfatta anche l’assessora provinciale alle politiche giovanili di Trento, Sara Ferrari, che ha frequentato assiduamente il Festival seguendo con attenzione diversi eventi: “Il Festival sta acquistando sempre più un suo spazio riconosciuto nella proposta culturale trentina, come luogo di confronto aperto sui temi della nostra contemporaneità. Sempre più persone partecipano e apprezzano la serietà e la varietà delle proposte. I giovani hanno l'opportunità di mettere in piazza i loro progetti, frutto del lavoro di tutto l'anno e di maturare occasioni di scambio e di partecipazione, di cittadinanza attiva”.

I NUMERI. Ecco alcune cifre che aiutano a capire la dimensione dell’evento, oltre alle migliaia di persone che sono entrate nel tendone o che magari si sono solo fermate a leggere i giornali e le riviste a disposizione dei passanti. Nelle tre giornate il fotografo e il videomaker ufficiali hanno scattato oltre 1000 foto e ripreso circa 10 ore di Festival. Nell’infopoint esterno al tendone oltre 150 visitatori sono diventati “amici di Resistenze” facendosi fotografare, da soli o in compagnia, davanti allo striscione ufficiale del Festival e portando la già grande comunità degli amici a oltre 750 persone tra Trento e Bolzano.
Passando ai social media, nella settimana dal 18 al 24 settembre sulla pagina Facebook del Festival sono state raggiunte più di 24.580 persone  (il picco il 23 settembre con 5.235 persone raggiunte), i video caricati sono stati visti più di 2700 volte e i fan della pagina hanno sfondato quota 3000, giungendo fino a 3081 (+20% rispetto all’anno scorso). Sono ancora le donne il pubblico più fedele della pagina con il 62% del totale, ed è la fascia fra i 25 e 34 anni che fa la parte da leone, contando per il 33% dei like complessivi. Nello stesso arco di tempo i tweet hanno avuto 9800 visualizzazioni complessive (+53% rispetto all’edizione di aprile), con un tasso di interazione, superiore alla media generale, dell’1,4%. I follower sono aumentati del 10% nel corso dell'ultimo mese e curiosamente qui la maggior parte è maschile (57% contro il 43).

GLI ATTORI NON PROTAGONISTI. Il progetto sostenuto dall’Assessorato alle politiche giovanili della Provincia di Trento, dal Dipartimento Cultura Italiana della Provincia di Bolzano e dalla Regione Trentino Alto Adige ha quindi dimostrato di essere un’iniziativa vincente sia a Bolzano che a Trento, come hanno più volte ribadito gli stessi ospiti del Festival. Come sempre però, dietro al palco sul quale salgono i protagonisti ci sono tante persone che lavorano dietro le quinte e senza le quali quello che succede sotto al tendone non sarebbe possibile. Ecco la squadra dell'edizione trentina del Festival delle Resistenze 2017 organizzato dalle cooperative Young Inside e Inside in collaborazione con la cooperativa Mercurio: Andrea Brandalise (coordinamento generale e direzione artistica del Festival), Daniel Benelli (coordinatore Piattaforma delle Resistenze Contemporanee), Francesca Viola (referente settore Scuola e organizzazione Festival), Daniel Delvai (management), Ylenia Dalsasso e Melanie Dallago (grafica e ospitalità), Paolo Florio (ufficio stampa), Michele Tesolin e Niccolò Caranti con il supporto di Nicola Pifferi (cooperativa Mercurio - logistica e social media).
Hanno collaborato inoltre Barbara Fruet e Sebastiano Pedrotti (supporto logistico), Marco Vitale e Stefano Lisci (foto e video), Riccardo Di Curti, Elisa Chiti e Alessia Vitale (infopoint e foto agli "Amici del Festival"), Gianni Albrigoni (webmaster) e Monica Diari (facilitazione visuale).