Giovani e montagna. Storie di resistenza quotidiana
Domenica 9 settembre l'Anteprima del Festival delle Resistenze al Masetto di Terragnolo
Il Festival delle Resistenze inaugura la sua edizione trentina - in piazza Battisti tra il 14 e il 16 settembre prossimi - con una giornata di anteprima domenica 9 settembre, a cura dell’Associazione Centrifuga, nella splendida cornice del Masetto di Terragnolo, per scoprire nuovi modi di vedere la montagna.
Si intitolerà “I giovani e la montagna: storie di resistenza quotidiana” e sarà una giornata di condivisione e dialogo tra esperienze e storie di coloro che hanno deciso di tornare o di restare in montagna l’Anteprima che domenica 9 settembre presso il Masetto di Terragnolo anticiperà il programma del Festival delle Resistenze che animerà Piazza Battisti a Trento tra il 14 e il 16 settembre prossimi.
L'idea della giornata nasce dall'Associazione Centrifuga, attiva in Trentino dal 2017 nella creazione di spazi e occasioni di conoscenza, scambio e dibattito tra produttori, consumatori e cittadini, volti alla promozione della cultura della diversità, della biodiversità, della decrescita e della sostenibilità.
In un Festival delle Resistenze che parla di territori e periferie, questa giornata rappresenta un’occasione per conoscere le storie di chi in queste zone ha imparato a resistere, restando o tornando, e per un dialogo tra loro e i rappresentanti delle istituzioni e del terzo settore, che vuole offrire una nuova visione della montagna.
È infatti un luogo comune quello che racconta la montagna un territorio non adatto ai giovani, non adatto a chi cerca opportunità, un luogo che spesso i giovani si sentono costretti a lasciare. Ma è ancora così? In che modo le esperienze maturate nelle Valli Giudicarie possono ispirare modelli di gestione virtuosa in altri territori? Cosa rivela lo sguardo di un documentarista sui luoghi ameni che frequentiamo nelle nostre escursioni, e sui rapporti tra le generazioni che ci vivono? Quali difficoltà incontra chi decide di ritornare alla montagna, alle attività agricole e di allevamento? Cosa può fare la politica per sostenere questi percorsi?
Saranno queste le domande a muovere il dibattito in una giornata che ha scelto il Masetto di Terragnolo come luogo dell’evento, uno spazio di innovazione, un centro culturale in alta quota: 15 diversi punti di vista, esperienze radicate nei territori più o meno periferici del Trentino, dalla Valle di Pejo a Terragnolo, da Sagron Mis alle Valli Giudicarie passando per la Val di Cembra. Ricercatori, documentaristi, giovani e meno giovani che attraverso la loro professionalità racconteranno cosa significa oggi resistere in montagna.
IL PROGRAMMA COMPLETO
Ore 11 - I giovani e la montagna: storie di resistenza quotidiana
Un incontro con le esperienze di giovani che hanno deciso di tornare o di restare in montagna per dare vita ad iniziative per preservare i patrimoni ambientali e culturali locali, all’insegna della sostenibilità. Interverrà un referente delle Politiche Giovanili della Provincia autonoma di Trento. A moderare l’incontro il ricercatore EURAC Andrea Membretti, esperto di immigrazione e neopopolamento nelle Alpi e nelle aree montane d’Europa.
I protagonisti:
Maso Guez è la volontà di far rivivere le tradizioni legate all’allevamento e alle sue arti sui verdi pascoli e sui sentieri di San Sebastiano. Oltre alle attività legate all’allevamento caprino e alla fattoria didattica, Maso Guez partecipa alla costruzione della Comunità del Cibo di Oltresommo.
Il Masetto è spazio culturale, ristorazione, foresteria: dal 2016 ospita residenze artistiche, workshop di illustrazione, trekking nella natura e molto altro per far conoscere e apprezzare la valle di Terragnolo, il suo territorio e le sue tradizioni. Nel 2018 ha ottenuto il riconoscimento del MIBACT nell’ambito dell’Anno europeo del patrimonio culturale.
Inversion (Innovazioni Agroecologiche per la Resilienza e la Sostenibilità della Zootecnia di Montagna) è un progetto pilota nato dalla volontà di un piccolo gruppo di giovani allevatori delle Giudicarie Esteriori di migliorare la sostenibilità delle proprie aziende e del proprio territorio.
Athabaska è un progetto giovane e innovativo che propone un’offerta ecoturistica capace di creare occupazione e reddito in un’area rurale abbandonata della regione. Athabaska è una scuola di sleddog e fattoria a San Lorenzo in Banale con oltre 80 animali (Alaskan husky e camelidi) per scoprire in modo sostenibile i paesaggi rurali e piccoli borghi di montagna.
Cooperativa di comunità Fuoco è nata dal desiderio di alcuni ragazzi delle Giudicarie Esteriori e ha lo scopo di incentivare i giovani a conoscere, amare e soprattutto operare nella loro valle: finché le persone sceglieranno di viverlo, un territorio non morirà mai. Un continuo esplorare per conoscere la bellezza e la ricchezza dei propri luoghi, della propria storia e delle proprie tradizioni affinché la comunità continui, di generazione in generazione, a crescere, a trasformarsi e radicarsi in armonia con il suo straordinario paesaggio.
Baldensis è una rete di impresa di produttori biologici locali per la valorizzazione di un territorio e per il recupero di alcune colture tradizionali sul Monte Baldo.
Rete di Riserve Alta Val di Cembra è un’area protetta nata nel 2011 da un accordo volontario tra enti locali e la Provincia di Trento per proteggere e valorizzare il territorio dell'Alta Val di Cembra sviluppandovi attività economiche sostenibili. Attualmente si estende sul territorio dei comuni di Altavalle, Capriana e Segonzano.
Comune di Terragnolo rappresenta un esempio positivo di creazione di una rete legata all'agricoltura e capace di valorizzare il territorio, riscoprire le colture e le culture tradizionali della zona, rivitalizzandone la memoria (Progetto Terragnolo Che Conta, Cooperativa Gruppo 78).
Ore 13 - Pranzo a cura del Masetto
Ore 15-17 - Il grande gioco delle montagne. Leggere, disegnare, costruire - Laboratorio per bambini e bambine dai 3 ai 10 anni con l’illustratrice Giulia Mirandola
Ore 15-17 - La cultura e il territorio
Una tavola rotonda per mettere a confronto alcune esperienze di giovani che hanno preso parte ai “Percorsi” promossi dalla Piattaforma delle Resistenze Contemporanee.
Barbara Fruet, Stefania Viola - Percorso “Senza far rumore: emigranti in valle di Cembra, ieri e oggi” - Le autrici raccontano la genesi del loro documentario, nato all’interno del settore Percorsi 2017 della Piattaforma delle Resistenze Contemporanee e premiato al Trento Film Festival, e il loro progetto in cantiere “Muss per forza. Voci controvento in Valle di Cembra”, che indaga ragioni e strategie di chi ha deciso di rimanere.
Associazione Linum Ecomuseo della Val di Peio - Percorso “Creative Hut-titude” - Una rete di realtà ha creato il percorso "Senso di vuoto - Residenze montane", in cui otto artisti, durante una residenza creativa, rifletteranno sulla relazione tra montagna, relazioni sociali e interiorità soggettiva. I lavori confluiranno in una mostra e in una piattaforma multimediale.
Proloco Sagron Mis - Percorso “Un luogo in cui resistere” - Un percorso per sovvertire l’idea comune di una montagna sempre più in abbandono e sempre meno fertile per le innovazioni e per le giovani generazioni. Un workshop di architettura, un convegno e un laboratorio di idee nel piccolo paese di Sagron Mis hanno dimostrato come in montagna si possa vivere, crescere e sviluppare i propri sogni anche nel ventunesimo secolo, anche nei paesi più minuscoli.
Deina Trentino - Percorso “Storie di confine” - Un progetto per parlare di un tema complesso come quello del confine attraverso storie e racconti, destrutturando l’idea di un confine rigido e valorizzando tutte le sfumature che si celano dietro a tale termine
Ore 17 - Proiezione del documentario Contadini di montagna di Michele Trentini (Italia / 2015 / 74').
A presentare il film Luca Paolazzi e Tommaso Iori, curatori.
Valle di Cembra, Trentino. Nel contesto di uno dei paesaggi terrazzati più suggestivi dell'arco alpino, coltivato quasi esclusivamente a vigneto, due generazioni di contadini si raccontano. Se i gesti dell'uomo tra i filari appaiono quasi immutati, la nuova generazione sembra interrogarsi maggiormente sulle contraddizioni dell'agricoltura di montagna, della diversificazione colturale e della tutela del paesaggio.
La giornata si concluderà con un aperitivo in compagnia di Birrificio Barbaforte di Folgaria, i prodotti di Baldensis e del Masetto.
CENTRIFUGA
L’associazione culturale Centrifuga è nata a Rovereto nel 2017 come strumento di ricerca, supporto e valorizzazione allo sviluppo sociale e culturale del territorio, con particolare attenzione alla produzione sostenibile in campo agricolo e al consumo responsabile. L’associazione mette al centro del proprio agire l’esperienza collettiva e l’economia di relazione, con l’intento di promuovere la fruizione consapevole dei prodotti del territorio per ampliare l’idea di consumo alla responsabilità che questa ha sull’ambiente, la società e il modo di stare assieme. Centrifuga si propone quindi di creare spazi e occasioni di conoscenza, scambio e dibattito tra produttori, consumatori e cittadini, volti alla promozione della cultura della diversità, della biodiversità, della decrescita e della sostenibilità.
Il nome dell’associazione fa riferimento alla forza necessaria per spingersi lontano dal centro o più esattamente dai centri, per raggiungere e scoprire le zone periferiche, siano esse territorio o spazi di pensiero. L’associazione conta oggi 14 iscritti provenienti dalla Vallagarina e dalle valli circostanti.