“PER COMBATTERE LA MAFIA CI VUOLE L'IMPEGNO DI TUTTI” STUDENTI PROTAGONISTI AL CONCORSO “TESTIMONI DI CORAGGIO CIVILE”
La seconda giornata del Festival delle Resistenze Contemporanee si è aperta con la conclusione del progetto dedicato al coraggio civile. I liceali del “Carducci” di Bolzano e del “Gandhi” di Merano sono stati premiati per il loro percorso da Augusto Cavadi ed Ester Castano, due giornalisti impegnati nella lotta alla mafia.
La resistenza alla mafia non è solo un affare di polizia e magistratura, ma riguarda ogni singolo cittadino, al nord come al sud: questo il messaggio lanciato nell'evento di apertura della seconda giornata del Festival delle Resistenze contemporanee. Protagonisti studenti e insegnanti del progetto “Testimoni di coraggio civile”, iniziativa organizzata in collaborazione con la Sovrintendenza scolastica italiana e l'Associazione Nazionale Magistrati.
Dopo i due incontri collettivi con Franco Roberti (procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo) e Pino Masciari (imprenditore calabrese ribellatosi alla 'ndrangheta), i 350 studenti di tutta la provincia hanno proseguito in classe il percorso finalizzando i loro lavori in alcuni video realizzati in gruppi o in intere classi. Stamattina la premiazione alla presenza della sovrintendente scolastica Nicoletta Minnei: nella categoria Classi ha vinto la 5E del liceo classico “Carducci” di Bolzano con un video su Lea Garofalo, mentre tra i gruppi (tutti della seconda classe del liceo linguistico “Gandhi” di Merano) hanno vinto Sara Daziale, Alice Zancanella e Giorgia Gavioli con un video su Giovanni Falcone davanti a Eman Poshal, Giada Cirillo e Diego Boatta con un video su Giovanni Bonsignore e Alessandra Lupanciuc e Giorgia Baruchelli per il video su Rosario Livatino.
“L'importante però – sottolinea Francesca Viola, responsabile dei progetti scolastici della Piattaforma delle Resistenze – non è tanto il concorso, a cui non era obbligatorio partecipare, quando il percorso di conoscenza e sensibilizzazione avviato nelle scuole”.
Un concetto, quello della conoscenza, ribadito dai due giornalisti che con la moderazione di Gianluca Iocolano hanno discusso con gli studenti. Il palermitano Augusto Cavadi ha fondato nel capoluogo siciliano la Scuola di formazione etico-politica “Giovanni Falcone” con l'obiettivo di seguire e far conoscere l'evoluzione del fenomeno mafioso. Ester Castano, milanese di origine siciliane, ha invece avuto pesanti ripercussioni personali e professionali in seguito ad alcune sue inchieste sulla presenza della mafia calabrese in Lombardia.
Inevitabile l'invito agli studenti a resistere: “Anche se viviamo in un'epoca – afferma Augusto Cavadi – in cui la mancanza di progettualità, di speranza, è oppressiva, non dobbiamo cedere al senso di impotenza nei confronti dei meccanismi che limitano libertà e giustizia. Non dobbiamo gettare la spugna. Come si resiste alla mafia? Seguendola, studiandola ma anche, ad esempio, non votando i politici filo-mafiosi o che non hanno la lotta alla mafia nei programmi politici. In Trentino-Alto Adige secondo i miei studi la mafia non c'è, si ferma al Veneto. Però la globalizzazione porta giocoforza imprenditori altoatesini ad avere rapporti con ambienti mafiosi in Italia e Europa. In particolare quando gli imprenditori del nord fanno affari al sud e si trovano inconsapevolmente intrappolati in meccanismi mafiosi da cui poi è difficile uscire”.
Per Ester Castano bisogna resistere “all'indifferenza verso le sofferenze altrui, all'imperante crescita del sentore neonazista-neofascista, al senso di disumanità imperante. E contro la criminalità organizzata possiamo fare tutti qualcosa: giornalisti, magistrati, poliziotti ma anche lo studente, la casalinga, il panettiere, ognuno ha il suo ruolo. In particolare i giovani possono cambiare la situazione, iniziare a farlo oggi per il domani. Il compito del giornalista è importante, ma deve fare i conti con un mestiere sottopagato, con il rischio di doversi difendersi in tribunale per risarcimenti e minacce guadagnando 5 euro a pezzo”.
GLI APPUNTAMENTI DI OGGI POMERIGGIO.
Alle 16 “Parole e fatti di responsabilità sociale di giovani e mass media”. Presentazione dell’infografica sul percorso “Si gioca sul serio! E tu che fai?”, attualmente attivo dentro la Piattaforma delle Resistenze, sulle azioni di responsabilità avviate e sul loro impatto. Dialogo aperto moderato da Carmela Marsibilio (Rai radio2) e Francesca Re (Sanbaradio TN) rivolto a mass media, giovani, docenti ed operatori dell’ambito giovanile.
Alle 18.30 dialogo sul valore del confine con la famosa giornalista e scrittrice trentina ISABELLA BOSSI FEDRIGOTTI dal titolo ”Confine: due facce della stessa medaglia”. Una riflessione sui confini da parte di chi è vissuta sullo spartiacque tra culture diverse. Moderazione a cura del giornalista e storico del giornalismo Giancarlo Riccio.
Chiusura alle 21 con “Il vero viaggio è l’imprevisto”: il noto cantautore VINICIO CAPOSSELA dialogherà con Pierfrancesco Pacoda sui temi del viaggio, dell’erranza e del superamento dei confini metaforici. Per Capossela spostarsi è una sorta di forma essenziale di ispirazione. Chi meglio di lui, quindi, per dialogare assieme al pubblico del Festival sul tema del viaggio e dell'attraversamento di tanti confini?