IL “PARADISO PERDUTO” RACCONTATO DA TRE FOTOGRAFI MASSIMO CIRRI DIALOGA CON ARTIOLI, GAFIĆ E THALHEIMER
Nell’ambito della collaborazione tra Festival delle Resistenze contemporanee e Museion, nel pomeriggio di martedì 25 aprile tre fotografi racconteranno gli orrori di guerre passate (Bosnia-Erzegovina) e in corso (Siria) e la quotidianità dei richiedenti asilo che vivono a Bolzano. Sotto il tendone di piazza Matteotti i fotografi Diego Artioli, Ziyah Gafić, Ludwig Thalheimer dialogheranno con Massimo Cirri (Caterpillar) per raccontare i loro lavori e la loro personale forma di resistenza attraverso la fotografia.
Paradise Lost, il paradiso perduto: si chiama così la serie di mostre attualmente in corso nel Piccolo Museion - Cubo Garutti di via Sassari. Si tratta di tre progetti inediti firmati da Diego Artioli, Ziyah Gafić e Ludwig Thalheimer che si alternano nel corso dei sei mesi di mostra (gennaio-luglio 2017). Ognuno dei tre fotografi ha condotto una ricerca su luoghi geografici diversi, sulle persone che da questi luoghi sono fuggite, vi sono giunte o vi resistono. Tra taglio documentaristico e approccio artistico, la serie di mostre ruota attorno al rapporto tra il linguaggio fotografico e il concetto di “terra perduta” da cui deriva il titolo della serie.
In occasione del Festival delle Resistenze Contemporanee 2017 i tre autori, stimolati dallo storico conduttore della trasmissione radiofonica Caterpillar Massimo Cirri, racconteranno il dietro le quinte di questo lavoro e rifletteranno sui concetti di abbandono, permanenza e migrazione, da una prospettiva artistica. L’appuntamento è per domenica 25 aprile alle 16 all’interno del tendone di piazza Matteotti.
Il primo progetto è tratto da una selezione di foto di Ziyah Gafić (nato nel 1980 a Sarajevo dove vive e lavora) tratte dal suo libro “Heartland” che racchiude una ricerca condotta dal fotografo bosniaco a partire dal 2001 ad oggi sulle terre, le città, i villaggi e le persone di Bosnia ed Erzegovina a circa vent’anni dalla fine delle guerra. Il libro diventa una sorta di mappatura composta da immagini e testi dettagliati. L’esplicito intento di Gafić è quello di riaccendere l’attenzione sulla propria terra dopo che, cessata la guerra, i riflettori del mondo si sono spenti.
Diego Artioli (nato a Bolzano nel 1971, vive e lavora a Trieste), in arte “Escapista”, nel 2013 ha intrapreso un viaggio in Siria: gli ottanta scatti in mostra al cubo sono un foto-racconto del territorio siriano e dei suoi abitanti. Bambini e adulti della regione di Idlib, nella zona nord occidentale della Siria, si sono posti davanti all’obiettivo di Artioli giunto in Siria con un volontario dell’associazione no profit Syrian Children Relief. Partito per documentare le attività dell’associazione, Artioli ha passato da clandestino la frontiera turco-siriana, è stato testimone di un bombardamento e ha incontrato alcuni gruppi di combattenti che per lui hanno anche posato.
Raccontano invece quanto avviene in Alto Adige le fotografie di Ludwig Thalheimer (nato nel 1961 a Bolzano dove vive e lavora). Dal 2012 Thalheimer ha iniziato a documentare la quotidianità delle persone richiedenti asilo arrivate nel capoluogo per vie diverse. Il fotografo ha lavorato sull’immagine come stereotipo: da una parte eliminando gli aspetti che rimandano esplicitamente al fenomeno dell’immigrazione e dall’altra ritraendo i migranti come abitanti di un paesaggio parte dell’immaginario collettivo dell’Alto Adige.
Evento organizzato in collaborazione con Museion, museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano.
Piccolo Museion - Cubo Garutti: Paradise Lost
Via Sassari, 17/25 - dal 16 gennaio al 17 luglio 2017
www.museion.it
Ziyah Gafić: http://www.ziyahgafic.ba/
Diego Artioli: http://www.escapista.net/
Ludwig Thalheimer: http://www.ludwigthalheimer.com/